E’ impossibile non conoscerlo. La sua fama ha raggiunto gli angoli più remoti di tutto il pianeta, è Greccio, dove san Francesco fece il primo presepe vivente al mondo. Era il 1223. Con l’aiuto di Giovanni Velita, feudatario del paese, fu scelta la grotta e costruita la mangiatoia con il bue e l’asinello. Secondo le agiografie, durante la Messa sarebbe apparso nella mangiatoia un bambino, che san Francesco avrebbe stretto tra le braccia. Ogni anno, nel periodo di Natale, il “miracolo” si ripete teatralmente sotto la rocca del paese.

Il borgo medioevale, citato già nei documenti dell’XI secolo, conserva intatta la struttura tipica del ‘castrum’ fortificato, circondato da mura e torri: spiccano i resti del Castello, dell’ XI secolo, che serba in parte l’originaria pavimentazione e tre delle sei torri delle mura medievali. In cima al borgo domina la Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo, con tele e affreschi del Cinquecento e la curiosa torre campanaria staccata dalla chiesa, riedificata sui resti della maggiore delle torri di cinta.

Circondato da boschi di querce e lecci e da sorgenti, offre al visitatore un panorama davvero suggestivo, con una rete sentieristica di 20 chilometri, che consentono di percorrere la montagna in totale sicurezza. Attraverso un sentiero si raggiunge la “Cappelletta”, a 1200 metri d’altezza, primo rifugio di san Francesco all’arrivo a Greccio nel 1209. Suggestiva la chiesa e bellissimo il panorama sulla Valle Santa reatina: in condizioni di particolare limpidezza si vede anche il Cupolone, la michelangiolesca cupola della Basilica di San Pietro a Roma.

Da non perdere è la Fonte Lupetta, sorgente d’ acqua minerale dalle ottime proprietà terapeutiche.

E a tavola i cannelloni alla francescana sono il piatto forte!

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