La storia di Selci degli ultimi anni racconta il connubio tra due realtà apparentemente agli antipodi: da una parte, un piccolo paese del reatino fondato nel X secolo e, dall’altra, l’espressione di una forma d’arte nata nelle enormi e lontane metropoli che sta dando nuova vita a spazi urbani che vengono riqualificati e restituiti ai cittadini.

È proprio nel cuore della Sabina che da qualche anno sono state rotte le barriere di separazione tra l’antico paese di mille abitanti e l’arte urbana, forma espressiva per eccellenza della creatività contemporanea, rendendo Selci sempre più visual attraverso un enorme flusso di formule iconiche che hanno pervaso la percezione dell’habitat urbano. Una moltitudine di segni sui muri ha portato nel piccolo comune artisti nostrani e di fama internazionale per la riqualificazione di un intero territorio.

Il progetto Pubblica e le residenze d’arte

È proprio a Selci che nasce il progetto “PUBBLICA, Residenza d’arte” a cura dell’associazione Kill the Pig sotto il Patrocinio del MIBACT. Pubblica mira a decodificare i diversi paradigmi dell’arte urbana attraverso un percorso nell’indagine dei contenuti e dello stile dell’artista ospite della residenza. Il progetto nasce inoltre come risposta spontanea ad una richiesta di maggiore attenzione nei confronti del delicato, ma fondamentale, rapporto tra la vivibilità degli spazi collettivi, cultura del territorio e le pratiche dell’arte urbana.

Il comune laziale si è animato trasformandosi in una piccola realtà cosmopolita, di quelle che fanno pensare ad alcuni quartieri di New York o di grandi metropoli americane. Il tutto grazie al lavoro di street artist come Fio SilvaDiamond o Gomez, che qui si sono dati appuntamento per ridipingere i muri della cittadina. Un percorso artistico che si snoda intorno alla via principale del paese; partendo da via Roma è possibile ammirare sulla facciata di un palazzo l’opera firmata da Luis Gomez de Teran, la gigantografia di una splendida donna ‘con gli occhi stanchi’, un’immagine femminile che riporta indietro nel tempo, alle grandi dive del cinema del passato. Poco lontano, sulla parete di un’altra abitazione, ha preso vita un grande murales con figure geometriche e colori a contrasto: l’intervento porta la firma di Emmeu.

Quando l’arte entra in un parcheggio

Spostandoci di poco rispetto alla via principale, in uno dei parcheggi più fruiti di Selci, l’estro creativo di quattro street artist, Emmeu, Marcy, Diamond e Solo ha dato una seconda vita ad una vecchia cabina elettrica, trasformandola nel contenitore di quattro opere d’arte dove l’elemento predominante è ancora una volta il volto femminile. Immagini pop e surreali che mostrano la donna del passato e quella del futuro, il tutto contornato da un altro elemento che non può passare inosservato: il colore.

La creatività di Fio Silva e Diego Ritmo

La giovane argentina Fio Silva invece è l’artefice di altri due interventi, uno sulla pavimentazione dell’arena cittadina dipinta di foglie e dinosauri, l’altro sulla facciata della scuola elementare. Per concludere, in via Tenerello, è possibile ammirare il lungo murales firmato Diego Ritmo. Su uno sfondo nero spuntano coloratissimi personaggi che richiamano il mondo della fantasia. Interpreti come Diego Ritmo, Luis Gomez, Marcy, Solo, Diamond, EMMEU, David Petroni e Mirco Marcacci hanno permesso di mettere in evidenza la possibilità di trovare un equilibrio tra gli aspetti culturali e quelli turistici di un piccolo paese come Selci mantenendo viva l’esplorazione di forme di espressione e comunicazione nuove rispetto ai modelli classici e tradizionali.

 

 

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